

((Trama))
Lilli e il Vagabondo.


Improvvisamente, però, sembra che Tesoro e Gianni caro abbandonino e trascurino Lilli e non le diano più le attenzioni di prima. Così, un giorno, Lilli, confida tutto questo ai suoi amici e loro gliene spiegano il motivo: Tesoro sta aspettando un bambino. Mentre i tre parlano, si unisce a loro Biagio, un cane Schnauzer medio vagabondo, che, passando di lì per caso, ascolta le terribili disavventure che sono capitate a Lilli nell'ultimo periodo, predicendole a sua volta un futuro non tanto migliore. Whisky e Fido lo zittiscono e lo cacciano infuriati per non rattristare ancora di più Lilli, che non vuole credere alle parole di quello strano individuo e gli gira le spalle sdegnata.

Allora la zia decide di metterle una museruola, ma la cagnolina si ribella, scappa e corre per le vie della città, venendo anche rincorsa da tre cani feroci e rabbiosi. Per fortuna arriva Biagio che, grazie al suo intrepido coraggio, la aiuta riuscendo a cacciarli. Poi, entrando furbescamente nello zoo creando una lite tra il poliziotto di guardia ad esso ed un passante e facendosi aiutare da un castoro, le fa anche togliere la museruola. Presto si avvicina l'ora di cena e Biagio decide di andare a mangiare con Lilli dai suoi buoni amici Tony e Joe, che gli preparano un piatto di spaghetti al dente con polpettine di carne, seguendo poi la famosissima sequenza del bacio. Finita la cena, fanno una passeggiata romantica nel parco e come tutti gli innamorati del mondo si scambiano la loro eterna promessa d'amore.
Il giorno dopo, quando spunta il sole, Biagio propone a Lilli di andare con lui ad esplorare l'immensa pianura verde oltre la città; lei vorrebbe, ma, pensando al pupo, lo convince a riaccompagnarla a casa. Durante il ritorno a Biagio viene in mente di dare la caccia alle galline ed accompagnato da Lilli, entra in un pollaio, spaventandole. Ma il padrone, sentendole starnazzare, interviene subito, sparando una fucilata. I due, allora, fuggono via subito, ma Lilli rimane indietro e viene catturata da un accalappiacani, che la porta al canile. Qui, sentendosi derisa dal grosso bulldog inglese Toughy e da altri cani, si sente confusa e smarrita, ma è consolata dalla pechinese Gilda, una vecchia fiamma di Biagio e dal borzoi Boris, un cane russo molto distinto. Tutti parlano di Biagio, di tutte le volte che è sfuggito agli accalappiacani e soprattutto, dei suoi amori. Ma Boris aggiunge che un giorno Biagio, incontrando il vero amore, si distrarrà, i cosacchi lo cattureranno e per lui sarà la fine.


Quando giunge il Natale, Lilli e Biagio (che ora anche lui ha un collare con la piastrina), con i loro quattro cuccioli, tre femmine somiglianti alla mamma ed un maschio somigliante al papà, si riuniscono sotto l'albero per una foto ricordo, insieme a Whisky e Fido. Quest'ultimo è molto orgoglioso di aver dimostrato che il suo fiuto è ancora potente come una volta e conclude il film raccontando ai cuccioli la storia del suo vecchio nonno Fedele e quello che diceva sempre ma si rende poi conto di non ricordarselo più cos'era che gli diceva sempre.
((Trama ))

Ambientato a Parigi nel 1910 narra le avventure della gatta Duchessa e dei suoi cuccioli: Bizet, Matisse e Minou. La famiglia di gatti abita felice in una grande casa in stile classico assieme alla proprietaria, un'agiata e anziana borghese.Proprio a causa dell'età avanzata, Madame Adelaide decide di fare testamento, lasciando ogni suo bene ai gatti ed in successione, alla morte di quest'ultimi, al maggiordomo Edgar. Ma sfortunatamente, quando convoca l'Avvocato George Hautecourt per redigere il testamento, la loro conversazione viene casualmente ascoltata da Edgar, che dopo un iniziale sconforto decide di sbarazzarsi dei gatti.Così, mentre Duchessa e i gattini si esercitano nella pittura, nel canto e al pianoforte, Edgar prepara loro una cena a base di sonnifero che in breve li fa cadere in un sonno profondo assieme al loro amico, il topolino Groviera. Nella notte poi, quando anche Madame dorme, carica Duchessa e i gattini su di un sidecar che guida fuori Parigi con l'intento di abbandonarli il più lontano possibile. Lungo la strada, però, incontra due cani, Napoleone e Lafayette, specializzati nell'assalire chiunque passi dalle loro parti.Nella colluttazione che ne nasce, la culla contenente Duchessa e i gattini viene sbalzata via e termina sotto un ponte, in mezzo ai prati, mentre Edgar, in qualche maniera, riesce a sfuggire ai due cani. Nel frattempo scoppia un temporale e Madame, preoccupata che i gatti possano aver paura, realizza che sono scomparsi. Groviera, risvegliatosi, li va a cercare per la strada ma senza successo.L'indomani ecco apparire a Duchessa un grosso gatto rosso, che canta e balla, Romeo. Il gatto è stato attratto dalla bellezza di Duchessa, anche perché, in un primo momento, non aveva notato i gattini nella culla. L'incontro con Romeo è provvidenziale. Dopo aver appreso da Duchessa che sia lei che i gattini devono ritornare da Madame Adelaide, decide di accompagnarli, facendoli salire sul furgoncino di un lattaio (quando quest'uomo frena di colpo, spaventato dall'arrivo improvviso di Romeo sul cofano) e poi li ospita in una vecchia casa abbandonata, occupata dal gatto trombettiere Scat Cat e la sua gang di gatti randagi jazzisti, i quali poi vanno di notte a suonare per strada, per poter lasciare libero il letto ai gattini. Strada facendo incontrano anche due sorelle oche inglesi di nome Adelina e Guendalina Bla Bla, che tentano di insegnare a Romeo come si nuota, quando questi si tuffa nel fiume per salvare la piccola "Minou", caduta dal ponte della ferrovia. Nel dialogo tra le due oche e i gatti emergono i modi di fare aristocratici di Duchessa e quelli di Romeo, molto più grezzi, ma alla fine, Adelina e Guendalina decidono di andare a Parigi con loro, poiché la loro meta era proprio il ristorante parigino "Le petit café", dove il loro zio Reginaldo faceva il cameriere, ma il cuoco aveva deciso di servirlo come menù del giorno. Quando gli Aristogatti riescono a tornare a casa, Romeo decide di ritornare alla sua vita di gatto girovago, mentre Duchessa e i gattini finiscono in un sacco per mano del maggiordomo Edgar e poi in un forno spento, quando Madame Adelaide li sente miagolare, ma poi si convince di aver sognato. Nel frattempo, il topolino Groviera avverte Romeo dell'accaduto, che si precipita al salvataggio, dopo aver mandato il topino a chiamare Scat Cat e i suoi compagni. Quando questi arrivano a destinazione, fungono da rinforzo per Romeo (alle prese con Edgar che tentava di inforcarlo), assalendo Edgar e insieme alla cavalla Frou Frou, riescono a far finire il maggiordomo nel baule destinato ai gatti, così quando arrivano gli addetti ai traslochi, lo caricano per Timbuctù. Alla fine del cartone animato, Madame Adelaide decide di adottare Romeo e di fondare una casa di riposo per tutti i gatti randagi di Parigi, quindi entreranno nella casa dell'anziana signora anche Scat Cat e i suoi compagni. Il finale del cartone animato vede proprio tutti i personaggi animali della storia (compresi il topino Groviera, le oche Adelina e Guendalina con il loro zio Reginaldo, la cavalla Frou Frou e il duo canino "Napoleone-Lafayette") in una stanza al piano di sotto che cantano tutti insieme "tutti quanti voglion fare jazz".

Dubitando che la sbadata moglie sia in grado di trovare una sostituta efficiente, Banks fa pubblicare un annuncio sul "Times"; al contempo i suoi figli preparano una canzone nella quale descrivono la loro governante ideale. Il signor Banks, indispettito, ne straccia il testo gettandolo nel caminetto.


Il piccolo Lord (Little Lord Fauntleroy) è un film del 1980 diretto da Jack Gold ed interpretato da Rick Schroder e Alec Guinness. Il film è il terzo adattamento basato dall'omonimo romanzo per ragazzi di Frances Hodgson Burnett.
((Trama))




Nonostante i pregiudizi e le difficoltà iniziali, il rapporto tra Cedric e il nonno diventa sempre più profondo, grazie anche alla bontà d'animo e all'affetto incondizionato che il nipote gli riserva. Con il tempo il conte inizia a cambiare, trasformandosi da uomo burbero e misantropo in un uomo pacato e gentile, capace, grazie all'affetto del nipote, di grandi gesti di altruismo verso il prossimo.

Quando la verità viene a galla, e la donna che fingeva di aver spostato il figlio del conte viene smascherata, Cedric riprende di diritto il suo ruolo. Il vecchio conte invita subito la nuora a vivere con lui e con il figlio al castello di Doricourt


È stato anche girato un sequel nel 1992, Mamma, ho riperso l'aereo - Mi sono smarrito a New York.