Lettori fissi

mercoledì 7 dicembre 2011

NATALE...IERI OGGI E DOMANI(^_^)



                           
Lilli e il vagabondo (Lady and the Tramp) è un film d'animazione del 1955 diretto da Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Hamilton Luske ed è considerato il 15° classico Disney secondo il canone ufficiale.
Prodotto da Walt Disney, uscito nelle sale il 16 giugno 1955 e distribuito dalla Buena Vista Distribution, Lilli e il vagabondo fu il primo lungometraggio animato girato in CinemaScope (se si considerano anche i film live-action della Disney, è stato preceduto da 20.000 leghe sotto i mari).

   

((Trama))
Lilli e il Vagabondo.
Londra, primi anni del XX secolo. In occasione del Natale, il giovane sposo Gianni regala alla sua giovane moglie Lisa (da lui chiamata "Tesoro" e chiamato a sua volta "Gianni caro" da lei) una cucciola di Cocker Spaniel inglese che decidono di chiamare Lilli. In breve tempo la cagnolina diventa la regina della casa e quando compie sei mesi, i suoi padroni le regalano il collare con la medaglietta. Subito, Lilli corre dai suoi due vecchi amici per farsi ammirare. Il primo, Whisky, è un terrier scozzese un po' burbero ma molto distinto, mentre il secondo, Fido, è un Bloodhound molto educato che in gioventù era stato un famoso cane poliziotto dal fiuto eccezionale, ma che ora, con la vecchiaia, secondo molti, sembra aver perso l'olfatto.
Improvvisamente, però, sembra che Tesoro e Gianni caro abbandonino e trascurino Lilli e non le diano più le attenzioni di prima. Così, un giorno, Lilli, confida tutto questo ai suoi amici e loro gliene spiegano il motivo: Tesoro sta aspettando un bambino. Mentre i tre parlano, si unisce a loro Biagio, un cane Schnauzer medio vagabondo, che, passando di lì per caso, ascolta le terribili disavventure che sono capitate a Lilli nell'ultimo periodo, predicendole a sua volta un futuro non tanto migliore. Whisky e Fido lo zittiscono e lo cacciano infuriati per non rattristare ancora di più Lilli, che non vuole credere alle parole di quello strano individuo e gli gira le spalle sdegnata.
Il tempo passa ed il bambino finalmente nasce, ma Lilli è incuriosita di sapere di preciso cos'è un "pupo", così decide di andare nella sua stanza per scoprirlo e lo trova in braccio a Tesoro che lo coccola. Tutto ritorna come prima e la cagnolina si affeziona al nuovo arrivato, finché due mesi dopo Tesoro e Gianni caro decidono di fare un viaggio. Telefonano, quindi, alla vecchia zia Sara per accudire il bimbo. Ma la zia fin dall'inizio non vede di buon occhio la presenza di Lilli e per di più ha portato con sé due gatti siamesi che di lì a poco incominciano a fare danni (tentano di mangiare il canarino e poi il pesciolino, dopodiché tentano di andare a bere il latte del pupo). Lilli infuriata li rincorre, ma quando la zia entra in salotto, questi si sdraiano e miagolano come aggrediti.
Allora la zia decide di metterle una museruola, ma la cagnolina si ribella, scappa e corre per le vie della città, venendo anche rincorsa da tre cani feroci e rabbiosi. Per fortuna arriva Biagio che, grazie al suo intrepido coraggio, la aiuta riuscendo a cacciarli. Poi, entrando furbescamente nello zoo creando una lite tra il poliziotto di guardia ad esso ed un passante e facendosi aiutare da un castoro, le fa anche togliere la museruola. Presto si avvicina l'ora di cena e Biagio decide di andare a mangiare con Lilli dai suoi buoni amici Tony e Joe, che gli preparano un piatto di spaghetti al dente con polpettine di carne, seguendo poi la famosissima sequenza del bacio. Finita la cena, fanno una passeggiata romantica nel parco e come tutti gli innamorati del mondo si scambiano la loro eterna promessa d'amore.
Il giorno dopo, quando spunta il sole, Biagio propone a Lilli di andare con lui ad esplorare l'immensa pianura verde oltre la città; lei vorrebbe, ma, pensando al pupo, lo convince a riaccompagnarla a casa. Durante il ritorno a Biagio viene in mente di dare la caccia alle galline ed accompagnato da Lilli, entra in un pollaio, spaventandole. Ma il padrone, sentendole starnazzare, interviene subito, sparando una fucilata. I due, allora, fuggono via subito, ma Lilli rimane indietro e viene catturata da un accalappiacani, che la porta al canile. Qui, sentendosi derisa dal grosso bulldog inglese Toughy e da altri cani, si sente confusa e smarrita, ma è consolata dalla pechinese Gilda, una vecchia fiamma di Biagio e dal borzoi Boris, un cane russo molto distinto. Tutti parlano di Biagio, di tutte le volte che è sfuggito agli accalappiacani e soprattutto, dei suoi amori. Ma Boris aggiunge che un giorno Biagio, incontrando il vero amore, si distrarrà, i cosacchi lo cattureranno e per lui sarà la fine.
Grazie alla sua piastrina, Lilli può tornare a casa e si chiude triste ed avvilita nella sua cuccia. Whisky e Fido, i due amici di sempre, vanno a farle visita e cercano di tirarla su, ma ad un certo punto arriva anche Biagio che le porta in regalo un osso, per farsi perdonare. Tutti e tre gli voltano le spalle e subito dopo Whisky e Fido si allontanano. Lui, dopo una sfuriata con Lilli, se ne va via triste; ma nel frattempo un topo riesce a salire fino alla finestra aperta della stanza del pupo. Non ancora molto lontano, Biagio, sentendo abbaiare Lilli, corre in suo aiuto ed entra nella camera del bambino per salvarlo. Lilli, riuscendo a liberarsi della catena a cui era legata, lo raggiunge e finalmente Biagio uccide il topo. Ma nel frattempo la zia si sveglia, arriva e pensa che la colpa di quel disastro sia tutta dei due cani. Così chiude il povero Biagio in uno sgabuzzino e Lilli in cantina e poi decide di chiamare il canile per far portare via il vagabondo.Lilli.
Tesoro e Gianni caro rincasano proprio nell'istante in cui l'accalappiacani sta trascinando via l'innocente Biagio. Si informano dell'accaduto ma non riescono a crederci, quindi liberano Lilli dalla cantina, e lei, abbaiando, fa capire cosa è veramente successo. Anche Fido sente la verità sull'accaduto (dopo anche il successo di prima) e propone a Whisky di seguire la pista del carro per salvare Biagio. Whisky, scoraggiato, gli dice che ha perso l'odorato e che quindi è impossibile che riesca nell'impresa, ma Fido non gli dà retta e corre, trovando la pista giusta. I due cani raggiungono finalmente il carro e riescono a fermarlo facendolo rovesciare su un lato. Fido rimane schiacciato sotto di esso, ma fortunatamente non ha nulla di grave: si rompe solo una zampa. Nel frattempo, Lilli e Gianni caro arrivano su un'automobile; Biagio viene così liberato e torna a casa con loro.
Quando giunge il Natale, Lilli e Biagio (che ora anche lui ha un collare con la piastrina), con i loro quattro cuccioli, tre femmine somiglianti alla mamma ed un maschio somigliante al papà, si riuniscono sotto l'albero per una foto ricordo, insieme a Whisky e Fido. Quest'ultimo è molto orgoglioso di aver dimostrato che il suo fiuto è ancora potente come una volta e conclude il film raccontando ai cuccioli la storia del suo vecchio nonno Fedele e quello che diceva sempre ma si rende poi conto di non ricordarselo più cos'era che gli diceva sempre.

                                                        

Gli Aristogatti (The Aristocats) è un film del 1970. È il primo lungometraggio di animazione prodotto dalla Walt Disney Productions dopo la morte di Walt Disney. È considerato il 20º classico Disney secondo il canone ufficiale.


 

((Trama ))

 Ambientato a Parigi nel 1910 narra le avventure della gatta Duchessa e dei suoi cuccioli: Bizet, Matisse e Minou. La famiglia di gatti abita felice in una grande casa in stile classico assieme alla proprietaria, un'agiata e anziana borghese.Proprio a causa dell'età avanzata, Madame Adelaide decide di fare testamento, lasciando ogni suo bene ai gatti ed in successione, alla morte di quest'ultimi, al maggiordomo Edgar. Ma sfortunatamente, quando convoca l'Avvocato George Hautecourt per redigere il testamento, la loro conversazione viene casualmente ascoltata da Edgar, che dopo un iniziale sconforto decide di sbarazzarsi dei gatti.Così, mentre Duchessa e i gattini si esercitano nella pittura, nel canto e al pianoforte, Edgar prepara loro una cena a base di sonnifero che in breve li fa cadere in un sonno profondo assieme al loro amico, il topolino Groviera. Nella notte poi, quando anche Madame dorme, carica Duchessa e i gattini su di un sidecar che guida fuori Parigi con l'intento di abbandonarli il più lontano possibile. Lungo la strada, però, incontra due cani, Napoleone e Lafayette, specializzati nell'assalire chiunque passi dalle loro parti.Nella colluttazione che ne nasce, la culla contenente Duchessa e i gattini viene sbalzata via e termina sotto un ponte, in mezzo ai prati, mentre Edgar, in qualche maniera, riesce a sfuggire ai due cani. Nel frattempo scoppia un temporale e Madame, preoccupata che i gatti possano aver paura, realizza che sono scomparsi. Groviera, risvegliatosi, li va a cercare per la strada ma senza successo.L'indomani ecco apparire a Duchessa un grosso gatto rosso, che canta e balla, Romeo. Il gatto è stato attratto dalla bellezza di Duchessa, anche perché, in un primo momento, non aveva notato i gattini nella culla. L'incontro con Romeo è provvidenziale. Dopo aver appreso da Duchessa che sia lei che i gattini devono ritornare da Madame Adelaide, decide di accompagnarli, facendoli salire sul furgoncino di un lattaio (quando quest'uomo frena di colpo, spaventato dall'arrivo improvviso di Romeo sul cofano) e poi li ospita in una vecchia casa abbandonata, occupata dal gatto trombettiere Scat Cat e la sua gang di gatti randagi jazzisti, i quali poi vanno di notte a suonare per strada, per poter lasciare libero il letto ai gattini. Strada facendo incontrano anche due sorelle oche inglesi di nome Adelina e Guendalina Bla Bla, che tentano di insegnare a Romeo come si nuota, quando questi si tuffa nel fiume per salvare la piccola "Minou", caduta dal ponte della ferrovia. Nel dialogo tra le due oche e i gatti emergono i modi di fare aristocratici di Duchessa e quelli di Romeo, molto più grezzi, ma alla fine, Adelina e Guendalina decidono di andare a Parigi con loro, poiché la loro meta era proprio il ristorante parigino "Le petit café", dove il loro zio Reginaldo faceva il cameriere, ma il cuoco aveva deciso di servirlo come menù del giorno. Quando gli Aristogatti riescono a tornare a casa, Romeo decide di ritornare alla sua vita di gatto girovago, mentre Duchessa e i gattini finiscono in un sacco per mano del maggiordomo Edgar e poi in un forno spento, quando Madame Adelaide li sente miagolare, ma poi si convince di aver sognato. Nel frattempo, il topolino Groviera avverte Romeo dell'accaduto, che si precipita al salvataggio, dopo aver mandato il topino a chiamare Scat Cat e i suoi compagni. Quando questi arrivano a destinazione, fungono da rinforzo per Romeo (alle prese con Edgar che tentava di inforcarlo), assalendo Edgar e insieme alla cavalla Frou Frou, riescono a far finire il maggiordomo nel baule destinato ai gatti, così quando arrivano gli addetti ai traslochi, lo caricano per Timbuctù. Alla fine del cartone animato, Madame Adelaide decide di adottare Romeo e di fondare una casa di riposo per tutti i gatti randagi di Parigi, quindi entreranno nella casa dell'anziana signora anche Scat Cat e i suoi compagni. Il finale del cartone animato vede proprio tutti i personaggi animali della storia (compresi il topino Groviera, le oche Adelina e Guendalina con il loro zio Reginaldo, la cavalla Frou Frou e il duo canino "Napoleone-Lafayette") in una stanza al piano di sotto che cantano tutti insieme "tutti quanti voglion fare jazz".

    

 

 


Mary Poppins è un film del 1964 diretto da Robert Stevenson.Il film è basato sulla serie di romanzi scritti da Pamela Lyndon Travers.

((Trama))
Londra, 1906. George Banks, integerrimo banchiere di Londra, gestisce la propria casa come una banca pretendendo sempre che le cose funzionino perfettamente e che ci sia pace e serenità. Le improvvise dimissioni della governante dei due vivaci figlioli gettano casa Banks nella confusione.

Dubitando che la sbadata moglie sia in grado di trovare una sostituta efficiente, Banks fa pubblicare un annuncio sul "Times"; al contempo i suoi figli preparano una canzone nella quale descrivono la loro governante ideale. Il signor Banks, indispettito, ne straccia il testo gettandolo nel caminetto.

Il giorno dopo, alle ore 8 in punto, una lunga fila di nuove governanti attende di venir esaminata dal signor Banks. Ma un forte vento si alza d'improvviso e spazza via tutte le aspiranti: richiamata dalla bizzarra petizione dei due piccoli, pervenuta fino a lei attraverso il camino, scende dal cielo una giovane donna dotata di poteri magici, la "supertata" Mary Poppins, la quale si presenta al padre e, dopo averlo sottoposto a una serie di domande, senz'attendere di essere a sua volta interrogata, gli comunica che farà un periodo di prova di una settimana, per poi decidere se accettare il posto.

Durante il periodo di prova, con grande gioia dei due bambini, capitano ogni sorta di disavventure culminanti nel licenziamento del signor Banks. Paradossalmente in tale situazione egli impara quale sia il giusto tono della quiete e della serenità: tutto si sistemerà nel migliore dei modi e Mary Poppins, assolto il suo compito, tornerà da dove è venuta.




Il piccolo Lord (Little Lord Fauntleroy) è un film del 1980 diretto da Jack Gold ed interpretato da Rick Schroder e Alec Guinness. Il film è il terzo adattamento basato dall'omonimo romanzo per ragazzi di Frances Hodgson Burnett.

((Trama))

Cedric Errol è un bambino di sette anni, orfano di padre che vive negli Stati Uniti assieme alla madre. Suo padre era il figlio del Conte di Dorincourt, un ricco nobile inglese, che aveva interrotto ogni rapporto con il figlio, dopo che questi aveva sposato una donna americana e non nobile. Cedric è all'oscuro di tutto, vive tranquillamente la sua infanzia, fino a quando suo zio Bevis, il fratello maggiore del padre, muore. Cedric diventa l'erede universale di tutti i beni della famiglia, ottenendo il titolo di Lord Fauntleroy.
Cedric si vede costretto a lasciare New York per trasferirsi in Inghilterra, andando a vivere con il burbero e misantropo nonno. Il Conte di Dorincourt è costretto, suo malgrado, ad incontrare il nipote e l'odiata nuora, solamente allo scopo di dare a Cedric un'educazione adeguata ad un lord inglese, destinato a diventare il suo successore. Cedric non è a conoscenza dei dissapori tra la madre e il vecchio conte, per questo non capisce come mai alla madre si impedito di abitare nel castello, relegata in una villetta lontana dalla tenuta.
Nonostante i pregiudizi e le difficoltà iniziali, il rapporto tra Cedric e il nonno diventa sempre più profondo, grazie anche alla bontà d'animo e all'affetto incondizionato che il nipote gli riserva. Con il tempo il conte inizia a cambiare, trasformandosi da uomo burbero e misantropo in un uomo pacato e gentile, capace, grazie all'affetto del nipote, di grandi gesti di altruismo verso il prossimo.
Ma come un fulmine a ciel sereno, arriva la notizia che Cedric potrebbe non essere il primo nella linea di successione per diventare Conte di Doricourt. Infatti suo zio Bevis prima di morire si era sposato e aveva avuto un figlio. Il conte ingaggia i suoi avvocati per effettuare tutte ricerche adeguate, al fine di trovare una soluzione. Nel frattempo il vecchio conte si pente di non aver mai instaurato un rapporto con la nuora, che scopre essere una donna buona ed intelligente.
Quando la verità viene a galla, e la donna che fingeva di aver spostato il figlio del conte viene smascherata, Cedric riprende di diritto il suo ruolo. Il vecchio conte invita subito la nuora a vivere con lui e con il figlio al castello di Doricourt

 

 



Mamma, ho perso l'aereo (Home Alone) è un film del 1990 diretto da Chris Columbus.Il poster del film, che vede in primo piano il protagonista Kevin McCallister, interpretato da Macaulay Culkin, è stato pensato come parodia de L'urlo di Edvard Munch. Il film ha ottenuto un clamoroso successo nelle sale italiane nella stagione 1990-1991 e alla sua prima visione TV, su Canale 5 l'11 ottobre 1993, ha registrato 13.622.000 telespettatori, in assoluto l'ascolto fino ad allora più alto per un film trasmesso dalle reti Mediaset (allora Fininvest).Le riprese si sono svolte dal 14 febbraio 1990 al 16 maggio dello stesso anno.Il film è uscito negli Stati Uniti d'America il 16 novembre 1990 ed in Italia il 21 dicembre dello stesso anno.
È stato anche girato un sequel nel 1992, Mamma, ho riperso l'aereo - Mi sono smarrito a New York.


 






sabato 29 ottobre 2011

((Carosello))

Carosello è il nome di una trasmissione della televisione italiana andata in onda sul "Programma Nazionale" della RAI (l'attuale Rai 1) dal 3 febbraio 1957 (ma originariamente era stato previsto per il 1º gennaio) al 1º gennaio 1977.
Veniva trasmesso quotidianamente dalle 20:50 alle 21:00, tranne il Venerdì santo e il 2 novembre. Fu sospeso per una settimana tra il 31 maggio ed il 6 giugno 1963 per l'agonia e la morte di papa Giovanni XXIII e per tre giorni dal 12 al 15 dicembre 1969, quando il Paese fu scosso dalla strage di Piazza Fontana. Altre sospensioni più brevi si ebbero per la morte di papa Pio XII (9 ottobre - 11 ottobre 1958), per le uccisioni dei fratelli John Kennedy (22 novembre 1963) e Bob Kennedy (5 giugno 1968) e, a seguito di un improrogabile collegamento via satellite per l'ammaraggio della navicella spaziale Apollo 14, il 9 febbraio 1971. In totale furono trasmessi 7.261 episodi.

Consisteva in una serie di filmati (spesso sketch comici sullo stile del teatro leggero o intermezzi musicali) seguiti da messaggi pubblicitari. Il rigido format di Carosello fu congegnato in maniera da funzionare impeccabilmente. Non subì interruzioni né errori per circa vent'anni: unica eccezione, gli eventi sopra menzionati ed alcuni scioperi e agitazioni in seno alla RAI che alterarono (sia pure lievemente) la programmazione, ad esempio con l'avvio della sigla finale senza l'elencazione dei prodotti reclamizzati.
Carosello non era e non poteva essere solo un contenitore di messaggi pubblicitari. Per una legge allora vigente, infatti, non era concesso fare della pubblicità all'interno di alcuno spettacolo televisivo serale, ma anche prima di un intervallo di novanta secondi dall'inizio del medesimo. Tuttavia, sporadicamente, qualche sketch era preceduto da una brevissima presentazione dell'azienda committente.



Alla realizzazione di Carosello parteciparono in veste di registi nomi illustri come Luciano Emmer (che ne è considerato l'inventore), Age e Scarpelli, Luigi Magni, Gillo Pontecorvo, Ermanno Olmi, Sergio Leone, Ugo Gregoretti, Pupi Avati, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini e l'americano Richard Lester. In qualità di attori Totò, Erminio Macario, Gilberto Govi, Vittorio Gassman, Dario Fo, Mina, Ernesto Calindri, Nino Manfredi, Virna Lisi, Gino Bramieri, Raimondo Vianello, Gino Cervi e persino Fernandel, Eduardo De Filippo e    Jerry Lewis.
 
Topo Gigio è un pupazzo animato raffigurante un topo in moltoprene creato in Italia per la televisione nel 1959 da Maria Perego.
La sua creatrice in un'intervista attribuì il suo enorme successo al fatto che esso fosse "il ritratto del candore, della fiducia in un mondo flagellato dai pericoli e dalle paure". Altri contribuirono fattivamente alla sua ideazione ed al suo successo, in particolare Federico Caldura, Guido Stagnaro e Peppino Mazzullo, sua voce storica. Ora il suo doppiatore è Davide Garbolino.
Il personaggio è caratterizzato da un forte romanticismo, innocenza pura e senso dell'umorismo, ricreando quella tipologia di effusioni proprie dei bambini desiderosi di tenerezza.Personaggi che hanno affiancato Gigio nelle sue storie erano i topi Ino, compagno di avventure, e Rosy Rosicchia, la sua "fidanzata" (doppiata dall'attrice Liù Bosisio). Suo antagonista era invece il gatto Megalo. Mai apparso sul piccolo schermo - ma ripetutamente evocato - era invece il "nonno Teodoro": tutte le volte infatti che Gigio enunciava un proverbio, lo faceva precedere da uno squillante "come diceva mio nonno Teodoroooo....".


 

Calimero appare per la prima volta in TV il 14 luglio 1963. Gli autori di questo personaggio sono: Nino, Toni Pagot e Ignazio Colnaghi, e la grafica è di Nino e Toni Pagot che ne detengono i diritti. È comparso originariamente nelle animazioni pubblicitarie create per la società di detersivi Mira Lanza in Carosello.
La notorietà di Calimero è molto elevata per tutti gli anni sessanta e almeno fino alla metà degli anni settanta, tanto da far entrare nel lessico collettivo sia il nome del personaggio, sia alcune frasi celebri come "Tutti ce l'hanno con me perché sono piccolo e nero... è un'ingiustizia però".
Oltre alle storie originali di Carosello, con questo personaggio sono stati realizzati 290 episodi a colori, doppiati in diverse lingue. In Giappone, poi, la Toei Doga con lo Studio Rever produsse una serie televisiva di 47 puntate tra il 1974 e il 1975, ed una seconda di 52 fra il 1992 e il 1993, in coproduzione con la RAI e le società Telescreen Japan, TV Tokyo e Mitsui; ancora oggi Calimero è un personaggio molto noto in Giappone come in Italia.Il personaggio di Calimero e i comprimari della serie hanno avuto e hanno ancor oggi un ruolo in numerose altre attività promozionali e di merchandising oltre a quella originale, apparendo di volta in volta su articoli di abbigliamento e generi alimentari, accessori e prodotti scolastici, gadget, ecc.

Sandra Mondaini (Milano, 1º settembre 1931Milano, 21 settembre 2010) è stata un'attrice e conduttrice televisiva italiana.
Viene definita come una delle signore della televisione italiana, apparsa sul piccolo schermo sin dal primo giorno delle trasmissioni ufficiali della RAI.
Prevalentemente attrice comica, la sua carriera artistica sessantennale è stata strettamente legata a quella di suo marito, Raimondo Vianello, col quale ha formato una delle coppie più celebri ed amate della televisione italiana, realizzando dagli anni sessanta in poi gran parte dei varietà e diversi film, fra cui la nota sitcom Casa Vianello, andata in onda per circa vent'anni.

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